Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

India: la questione agraria

Immagine
  Sonu Mehta | Hindustan Times via Getty Images Nonostante tutte le sue inefficienze e i ritardi nei pagamenti, gli agricoltori indiani preferiscono vendere ad agenti governativi ai prezzi minimi di sostegno stabiliti. La loro lotta, per il momento, ha ottenuto un primo risultato bloccando una riforma ingiusta, ma servirà la volontà popolare e politica per evitare di dover soccombere alla volontà delle prerogative globali. La prospettiva globale delle proteste dei contadini indiani Lo scorso settembre in India il parlamento ha approvato una riforma agraria che ha preoccupato e indignato gli agricoltori locali. Le tre leggi della riforma promossa dal governo Modi implicano una massiccia liberalizzazione del settore agricolo, dando la possibilità agli agricoltori indiani di vendere a chiunque a qualsiasi prezzo invece di cedere i raccolti a depositi statali a un prezzo fisso. Accade in un Paese dove il 70% delle famiglie dipende dal lavoro agricolo, impoverito negli ultimi anni dalle ric

Religione e nazionalismo

Immagine
  Il trumpismo ha un futuro indipendente da Trump ed è: nazionalista, religioso e antiliberale (Maya Kandel) Il trumpismo: un abito su misura In questi giorni i media di tutto il mondo si sono ovviamente occupati dell’assedio al Campidoglio da parte dei sostenitori di Donald Trump e della responsabilità del presidente uscente nell’averli incoraggiati. Il limite di questi articoli, commenti e inchieste è la loro personalizzazione, certo giustificata dalla personalità eccessiva e imprevedibilmente impulsiva del presidente, ma che rischia di suggerire che sia necessario (e sufficiente) cancellare Trump per rimuovere il trumpismo. In tempi non sospetti, in un’ intervista  rilasciata a Le Monde il 16 ottobre, due settimane prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre, Maya Kandel sostiene invece che il trumpismo sia un’armatura ideologica costruita da altri intorno alla figura di Trump dopo la sua vittoria alle elezioni del 2016 e che sia destinata a sopravvivergli, indipendentemente d

Si semina meglio QAnondo il terreno è già fertile

Immagine
  “ Paradossalmente, l'illusione che sia un malvagio, onnipotente complotto a guidare gli eventi può essere più confortante di una realtà che gli esseri umani raramente possono controllare” ( Rob Brotherton ) Lo scorso 2 dicembre il quotidiano francese online  Mediapart  ha pubblicato un’inchiesta sui motivi del successo del film-documentario cospirazionista  Hold-up . Secondo Lucie Delaporte e Khedidja Zerouali, le due giornaliste di Mediapart autrici dell’articolo, il grande successo (oltre tre milioni di visualizzazioni in pochi giorni) non è da attribuirsi, se non in parte, all’ effetto Streisand   [1]  prodotto dalla decisione della piattaforma Vimeo di cancellarne la programmazione, a causa del suo contenuto, dopo solo 24 ore e neppure al fatto che il documentario francese si sia ispirato, al limite del plagio – come aveva segnalato una di loro, in un  suo precedente articolo   –  a un altro video complottista,  PLANDEMIC: The next Covid 19 Conspiracy , di grande suc