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Visualizzazione dei post da dicembre, 2020

Histoire d’EU: ritorno a Maastricht?

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Se questo è il cambiamento, temo che la Befana europea il prossimo 6 gennaio riempirà le nostre calze di carbone, anziché di mandarini e frutta secca come un tempo che fu. Ma, intanto, Buone Feste a tutte e a tutti da  QuasiUnBlog ! La crisi sanitaria ed economica prodotta dalla pandemia ha costretto – contrariamente a quanto avvenuto per la crisi finanziaria del 2008-09 – l’Unione Europea a cambiare rotta e abbandonare la politica neoliberista degli ultimi decenni: è stato sospeso il rispetto dei parametri del baluardo dell’austerity, il Patto di Stabilità e Crescita; per la prima volta, almeno per cifre così ingenti, i Paesi membri hanno accettato la mutualizzazione del debito della UE, cioè la propria garanzia in solido sui prestiti emessi nell’ambito del programma  Next Generation EU; la Commissione europea ha destinato due terzi del bilancio per il prossimo settennato alla transizione verde; il Consiglio europeo, cioè l'organo collettivo di tutti i capi di governo dei Paesi me

Lettera di Natale

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  Foto di Susan Cipriano da Pixabay I bambini possono chiedere i loro abiti da principessa o da fata, bambole, cucine, trucchi, parrucche... È vero, le bimbe ci giocano molto, però non significa che i bimbi non ci possano giocare anche loro. In Spagna, il comune di Terrassa, zona Catalogna, ha intrapreso una splendida iniziativa natalizia, che vale la pena di divulgare con la speranza che possa essere ripresentata il prossimo anno anche qui in Italia. Un Melchiorre che somiglia molto al Santa Claus americano - in Spagna la forte tradizione cattolica vuole che siano i tre Re Magi a portare i doni ai bimbi la notte tra il 5 e il 6 gennaio - si rivolge ai bimbi, in particolare ai maschietti, dicendo che non devono vergognarsi se desiderano doni che è stato detto loro siano per bambine, che anche lui ama giocare con le Barbie e che ha la sua trousse di trucchi che utilizza per eventi speciali. Il messaggio è rivolto particolarmente ai maschietti, perché nella battaglia educativa per l'

A quanto sta l'acqua?

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  Con la pandemia ci siamo detti che non potevamo continuare come prima, che la normalità era il problema e che avremmo dovuto cambiare il nostro modo di vivere perché questo aveva portato a troppe disuguaglianze, troppa violenza sia tra gli esseri umani sia verso l'ambiente. La finanziarizzazione dei vari aspetti della vita degli esseri umani è in buona parte la madre di tutti i problemi di disuguaglianza sociale, è quella che ci ha portato a credere che tutto ha un prezzo, che il prezzo viene deciso dal mercato e che in base alle preferenze del mercato, per esempio, un manager di una azienda ospedaliera vale più di un medico e quindi va pagato di più. La scorsa settimana nello stato della California si è finanziarizzato un altro aspetto della vita degli esseri umani: l'acqua. Per la prima volta sono stati quotati dei " futures " sulla fornitura d'acqua. I  futures  sono dei contratti a termine che sanciscono un impegno di acquisto futuro ad un prezzo prefissato.

Il MES: aperitivo o amaro?

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  La crisi pandemica sembrava aver provocato un salutare anche se tardivo ripensamento nell’UE, con la messa in campo di strumenti che fino ad allora erano stati rifiutati. Ma la riforma del MES, per le sue caratteristiche, fa pensare che si voglia relegare questo cambiamento all’eccezionalità della situazione, per riprendere, una volta dichiarata finita l’emergenza, quegli stessi schemi che si sono dimostrati clamorosamente fallimentari. Credo che Armando Testa ci avrebbe perdonato per aver preso in prestito il geniale logo che il grafico milanese creò sessant’anni fa per la pubblicità di un (allora) famoso vermouth: “un punto di amaro e mezzo di dolce” recitava lo slogan, uno slogan che sembra oggi adattarsi perfettamente all’attuale dibattito sul MES, Meccanismo Europeo di Stabilità. L’unico risultato nel dibattito politico che sia stato prodotto dalla vittoria del sì al referendum costituzionale del 20-21 settembre scorso – a parte l’aver rimesso in discussione le caratteristiche d

Il virus che nell’orecchie della gente s’introduce, s’introduce destramente

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Le falsità di "Hold-up", un film-documentario online che pretende di rivelare il volto nascosto dell'epidemia, promettendo di raccontarne la storia segreta. In realtà, deforma sistematicamente i fatti e ne dà un’interpretazione falsa, non supportata da alcuna prova Il 9 novembre scorso è stato caricato online su diverse piattaforme, dopo essere stato rifiutato dalle principali emittenti televisive francesi,  Hold-up , film-documentario realizzato dall’ex giornalista Pierre Barnérias. Il filmato vuole accreditarsi come un’inchiesta documentata che sveli finalmente la verità nascosta dietro la pandemia: il complotto per instaurare un Nuovo Ordine Mondiale, elaborato segretamente durante l’annuale incontro del Forum Economico Mondiale a Davos nel gennaio scorso. La creazione della pandemia avrebbe lo scopo di azzerare l’attuale struttura sociale ed economica, mentre il controllo di tecnologie digitali - come le tecnologie blockchain che consentono la creazione di criptovalut

L'Apartheid del Vaccino

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Poiché una pandemia può essere superata solo quando viene superata ovunque, abbracciare un approccio “ogni paese per sé” sembrerebbe irrazionale. Eppure, come indica l’indecorosa competizione per le dosi di vaccino, questo è esattamente ciò che molti Paesi hanno fatto.   La pandemia si risolverà solo con il vaccino, questo è stato chiaro dal primo caso ufficiale a Wuhan. Da allora tutti gli studiosi, i ricercatori, le case farmaceutiche, le università si sono messi all'opera per cercare la SOLUZIONE. Sono stati destinati ingenti investimenti pubblici e privati per la  ricerca , perché la paura del contagio e la mortalità annessa hanno richiesto decisioni drastiche sia per l'economia sia soprattutto per la vita sociale praticamente di tutto il globo. Normalmente l'approvazione di una soluzione richiede tempi lunghi che consentono di vedere e valutare l’efficacia nel breve e lungo periodo, gli effetti collaterali di breve e lungo periodo e di intrecciare i risultati di divers

Il Servizio Sanitario Nazionale: una struttura pandemica

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( riceviamo e volentieri pubblichiamo: una versione ridotta di questo articolo è comparsa sul numero 3/4 della rivista “Luoghi Comuni” dedicato al Sud, l’articolo è stato inoltre pubblicato dal Centro per la Riforma dello Stato nella sezione Studi e Ricerche ) I problemi del Servizio Sanitario Nazionale non sono riducibili né alle differenze tra Regioni né alla ‘decentralizzazione’. Emergono invece problemi sistemici: manca una combinazione efficace di modelli di coordinamento moderni e di un uso sensato delle tecnologie. Questi problemi ora devono essere affrontati. L’SSN ed il fallimento dei “piani di rientro” Il Servizio Sanitario Nazionale italiano è universale solo in parte, le differenze tra Regioni sono rilevanti e i LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza, risultano pienamente raggiunti solo da 8 Regioni e Province Autonome su 21 [ 1 ] e con ben 5 di esse in grave ritardo.  Questa situazione, d