Perché è importante educare alla sessualità
Gli uomini che vogliono essere femministi non hanno bisogno
di ricevere spazio nel femminismo. Devono prendere lo spazio
che hanno nella società e renderlo femminista
Anche in
Italia è stato scoperto un gruppo Telegram in cui uomini di età diverse si
scambiavano foto di ragazze inconsapevoli di essere state fotografate, foto
delle ex in atteggiamenti intimi o anche semplicemente prese random da account
Instagram. A corredo, decine di commenti a sfondo sessuale e violento. 45.000.
Questo è il numero approssimativo degli utenti che facevano parte del gruppo
Telegram.
Ora, il
trattamento dei dati personali di terzi - ad esempio, se un’amica o un amico ci
mandano un proprio selfie e noi decidiamo di metterlo in rete o di condividerlo
con un gruppo di amici, sia in maniera virtuale che nella vita reale - è una violazione della privacy ed è un
illecito. Mentre è diffamazione l’offesa recata ad una persona
basata sulla diffusione di false informazioni o di insulti circa i modi di
essere e di fare di quest’ultima.
È bene dare
ad atteggiamenti sbagliati il nome corretto, visto che l'inconsapevolezza con
cui alcuni di questi uomini agiscono, con cui a dire il vero anche donne
compiono atti simili - parlo di illeciti e diffamazioni - paventa l'ignoranza
che non può essere una giustificazione.
Detto
questo, 45.000 italiani iscritti alla chat, sono troppi per poter essere
considerati delle eccezioni, per poter essere allontanati dal nostro
quotidiano, definendoli semplicemente come persone che compiono atti illeciti.
Forse oltre a turbarci perché in quel gruppo potrebbero esserci le foto delle
nostre sorelle, figlie, compagne, dovremmo preoccuparci del fatto che lì
potrebbero esserci i nostri fratelli, figli, compagni. Dovremmo preoccuparci se
un uomo, che conosciamo e di cui ci fidiamo, immerso in un certo contesto,
potrebbe arrivare a fare una cosa del genere. Per goliardia o per vendetta, che
è la usuale giustificazione di atteggiamenti sbagliati, ma sarebbe più onesto
dire per educazione.
Ed è qui che
emerge la questione culturale: la mancanza di rispetto per l'immagine femminile
è conseguenza del fatto che la persona a cui quella immagine appartiene non ha
alcuna importanza.
Siamo in una
società in cui il corpo femminile è costantemente spersonalizzato su cartelloni
pubblicitari o in copertine di riviste; ci sono programmi televisivi in cui una
platea di uomini si alza in piedi con fare animalesco guardando il seno e il
lato B di una ragazza. Nessuno si scandalizza per queste cose, ma quando poi
vengono esasperate e, con l'uso della tecnologia, portate in contesti
quotidiani, ci troviamo di fronte a comportamenti che vogliamo allontanare
dalla nostra idea di società.
Il
femminismo ha aiutato le donne a dare valore alla propria immagine, ad essere
fiere della propria sessualità, a riconoscere e contrastare la cultura sessista
in cui gli uomini godono di un privilegio a livello culturale, sociale e
politico, in cui patriarcato e capitalismo si legano in una filiera di
produzione-riproduzione-sfruttamento-esclusione: brevemente basti ricordare che
gli stereotipi di genere limitano l'orizzonte professionale ed economico delle
donne e l’assenza quasi totale di assistenza e welfare fa leva sul senso
culturale diffuso che compito delle donne sia sopperire a queste carenze.
Allo stesso
tempo, identificando come problema sistemico l'esistenza di posizioni di
privilegio e di oppressione, continuando a trovare risposte alle oppressioni
degli uomini, non ha di fatto contrastato la cultura machista e patriarcale
negli uomini.
Questi
spesso hanno accettato il ritrovato valore nelle donne riconoscendolo come
parte della cultura dominante, continuando così a perpetuare pregiudizi e
comportamenti misogini. Oppure si sono proposti come portatori di un femminismo
che spesso finisce con essere solo una violazione maschile degli spazi delle
donne. Come dice la femminista inglese Kelly Temple: «Gli uomini che vogliono
essere femministi non hanno bisogno di ricevere spazio nel femminismo. Devono
prendere lo spazio che hanno nella società e renderlo femminista».
Nella crisi
sistemica che stiamo vivendo, di cui la pandemia è solo l’effetto più evidente,
e con il fallimento del capitalismo neoliberale, c’è la possibilità di
ristrutturare una società non basata sulla cultura patriarcale e capitalistica
di cui noi tutti siamo portatori sani. Questo è una trasformazione che deve
essere voluta congiuntamente e paritariamente da uomini e donne consapevoli di
essere cresciuti in una società che ha dato posizioni di privilegio e di
esclusione. La società ha prodotto il virus della cultura sessista in cui una
moltitudine di uomini non sa minimamente come comportarsi con una donna e in
cui le donne sono colpevoli per la propria sessualità. Per questo virus il
vaccino c'è ed è conosciuto da tempo: normalizzare la sessualità attraverso
educazione di genere, sentimentale e sessuale, aperta ed esplicita fatta nelle
scuole e nei mezzi di comunicazione "one to many".