UP e DOWN di un profilo

 


Cosa ci fanno credere i sondaggi e cosa ci dicono davvero



Ci stiamo oramai abituando a questa altalena nei sondaggi al punto che anche i più ottimisti frenano gli entusiasmi quando, come durante la primavera passata, si registra un forte calo dei consensi della Lega di Salvini.

La volatilità nei gradimenti non afferma più, da molto tempo, l’arrivo una nuova stagione della politica ma piuttosto esprime le debolezze di noi elettori, la fragilità dei leader politici e la nostra impressionante sensibilità alla manipolazione.

Come sempre restano immobili i dati dei fedelissimi nei partiti di sinistra, coloro i quali, qualunque cosa dica o faccia il loro leader politico o il partito, restano avvitati alla certezza che " quello è il posto giusto", e lo stesso possiamo dire per i partiti della destra “tradizionale”.

Non sono i fedelissimi però a determinare la sconfitta o la vittoria elettorale.

Il potere e la scelta invece è nelle mani dei milioni di indecisi che cambiano direzione così come cambia l'aria nei social, in tv, sui giornali.

Negli ultimi anni, il botto di Matteo Renzi in salita e discesa o quello di Matteo Salvini, che dal 34% scivola verso il 25% mostrano un errore cruciale commesso da entrambi.

Quando hanno avuto la percezione di un declino personale hanno chiesto agli italiani non il voto ma un MI PIACE stile social. Hanno tentato di “governare” una consultazione, sia essa referendaria o politica ponendo se stessi sulla scheda e chiedendo ai cittadini un plebiscitario 👍 (like).

Il declino del M5S invece trova le sue ragioni solo parzialmente in questioni riconducibili alla sfocatura di un leader ma comunque confermano la volatilità dell’elettorato.

Matteo Salvini al momento paga anche la crescita della figura di Zaia che con il suo successo nella gestione della crisi del Covid in Veneto, scalza il suo collega Fontana che non ha brillato né per capacità né per saggezza né tantomeno per trasparenza.

Contestualmente dobbiamo tutti prendere atto della progressiva crescita di FDI e di Giorgia Meloni che pur esprimendo i medesimi concetti de La Lega, si rivolge all’elettore e non solo al fan diversamente dal suo alleato, dando la sensazione di una maggiore solidità politica. Bisognerà attendere per verificare che effetti avrà o potrebbe avere tutto ciò, sull'equilibrio dei poteri interni alla coalizione nell'opposizione.

Durante il Lockdown, chi frequenta i social, avrà notato un dato significativo a riprova della fragilità di Salvini.

Sotto i post di Matteo erano in netta maggioranza i commenti negativi.

A peggiorare la situazione per Salvini, Andrea Scanzi (nota firma del Il Fatto Quotidiano) con il suo profilo FB "ha umiliato" le dirette del “Cazzaro Verde” andando sempre in parallelo e arrivando così a guadagnare il 3° posto nella Classifica Top Entertainment Influencers del mese di marzo, preceduto solo da Chiara Ferragni e Roberto Bolle.

La sera della Conferenza Stampa di Conte sull’avvio della Fase 2, lo spettacolo è stato davvero esilarante e per certi versi tragico. Sotto il post della diretta di Salvini si avvertivano tutti gli "intrusi" che Andrea Scanzi era partito con la sua contro-diretta. Il noto giornalista ha “ schiacciato” Salvini dopo una manciata di minuti, collezionando un numero impressionante di contatti e condivisioni.

Nonostante il potere de La Bestia, Salvini, privato della retorica populista non riesce, durante la crisi del Covid, a raggiungere il picco del 34% ottenuto alle Europee e pur mettendo in mezzo la Madonna e la sua bambina (la principessa) non attenua le critiche o intenerisce i cuori.

Di recente, cioè da quando i protocolli anti-Covid lo permettono ha ripreso la via delle piazze (quelle che le Sardine prima hanno invaso e poi perso) e ha ricominciato ad attuare la strategia già vincente in passato del: NEMICO da abbattere (i migranti) BANALITÀ travestite da buon senso del padre di famiglia (la scuola) e del CITTADINO COMUNE vessato dallo Stato (le tasse).

Dopo essersi proposto per mesi sui Social nella veste di padre affettuoso e profondo fedele, passando per il goffo tentativo di vestire i panni “politico tradizionale” con un look meno "felpato" e più "Istituzionale", la vera scialuppa di salvataggio di Salvini nei sondaggi sono e restano i migranti e l’incitazione all’odio, le uniche carte che saranno in grado, almeno secondo lui, di fargli recuperare visibilità e fan, ma tutti rigorosamente SENZA MASCHERINA!

Dulcis in fundo il Segretario della Lega, così come alcuni suoi omologhi d’oltralpe, non si è lasciato sfuggire l’occasione di sbarcare su TikTok. Con video che descrivono la sua umana imperfezione e presunta autenticità agisce su una piattaforma che spazia dal talento al ridicolo incardinata sul principio comunicativo dei Meme.

Chissà cosa ne penserà il suo caro amico Trump di questo profilo.

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