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Israele: il genocidio di Gaza nasconde l’annessione strisciante della Cisgiordania

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  A sinistra: sfollamento di palestinesi a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza; a destra: sfollamento di palestinesi a Jenin, in Cisgiordania; al centro: illustrazione di Menahem Halberstadt per il Piano decisivo per Israele del 2016 Il genocidio operato da Israele nella Striscia di Gaza è sempre l’avvenimento più importante che – ormai da 650 giorni – occupa l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale in riferimento al Medio Oriente. È vero, talvolta ciò che accade a Gaza diventa secondario, di fronte all’apertura di nuovi fronti di conflitto in Libano prima, poi con l’Iran, ora in Siria. Ma l’entità dell’eccidio perpetrato dall’esercito israeliano è tale – 60mila morti per il Ministero della Salute gazawo, ma altre stime parlano di 100mila, 160mila, 300mila o anche 500mila vittime, senza contare i feriti, gli amputati, gli orfani soprattutto bambini – da far concentrare tutto il conflitto israelo-palestinese in quella sottile striscia di terra. Nessuno parla della Cisgior...

Quale azione istituzionale per Gaza: il punto della situazione

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L'escalation recente del conflitto israelo-palestinese ha generato una delle più vaste ondate di partecipazione civile globale degli ultimi decenni. Delle tante, affollate e splendide manifestazioni a favore del martorizzato popolo palestinese, in giro per il mondo, ci sono foto e testimonianze, a futura memoria della stoltezza dei governanti di oggi rispetto al buon senso delle società che dovrebbero rappresentare. Infatti, alle piazze gremite si è affiancata una risposta istituzionale disomogenea, che vede alcuni governi attivarsi concretamente, mentre altri mantengono un profilo attendista o ambiguo. Analizzare chi ha fatto cosa non è solo un esercizio di cronaca politica, è un modo per capire quanto ancora le istituzioni riescano a riflettere la volontà popolare e rispettare il diritto internazionale. Riconoscimento dello Stato di Palestina Ad oggi, sono 147 su 193 gli Stati membri delle Nazioni Unite che riconoscono formalmente la Palestina come Stato sovrano. Nel 2024-25 Mess...

Israele: non possiamo occupare una terra che è già nostra

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Il 30 dicembre 2022 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una  risoluzione  su “ le pratiche israeliane che colpiscono i diritti umani del popolo palestinese nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est ” chiedendo alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja un parere consultivo sulle conseguenze legali di “ occupazione, insediamento e annessione del territorio palestinese ” da parte di Israele. La risoluzione è stata approvata con 87 voti favorevoli (tra cui tutti i Paesi arabi, Cina, Russia, Turchia, Sudafrica e 6 Paesi UE, come Belgio, Polonia e Portogallo), 26 contrari (tra i quali Israele, Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada, Australia e 8 Paesi UE, compresi Italia e Germania); si sono astenuti 53 Paesi membri (tra cui India, Brasile e i restanti 13 Paesi UE, compresi, Francia, Spagna, Danimarca e Svezia) mentre altri 27 non hanno partecipato al voto. Questa volta, Israele – che normalmente si limita a lamentare la parzialità delle decis...
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  I palestinesi protagonisti del campionato del mondo di calcio in Qatar Sabato 17 dicembre si è conclusa, con la finale per il terzo posto al campionato mondiale di calcio persa con la Croazia, la straordinaria avventura dei Leoni dell’Atlante , come in patria è soprannominata la squadra nazionale del Marocco. Dal punto di vista sportivo, è la prima volta che una squadra africana (e araba) ha conquistato l’accesso alle semifinali di un campionato mondiale, per di più organizzato – sempre per la prima volta – in un Paese mediorientale. Ma il risultato più importante esula dall’aspetto sportivo: la bandiera della Palestina , assieme ad altri simboli per popolo palestinese come la kefiah (il tipico copricapo bianco e nero) o la dabke (la danza popolare tradizionale eseguita in occasione di festeggiamenti, come i matrimoni), è stata presente in innumerevoli reportage fotografici e filmati sulle partite, sui tifosi sugli spalti, sui festeggiamenti in tutto il mondo dopo ogni insosp...

Il pezzo sovraccarico

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Come negli scacchi, se un pezzo difende troppe posizione è sovraccarico ed è esposto a perdite di pezzi o della partita, in uno scenario geopolitico ricco di cambiamenti e di nuove forme di cooperazione potrebbe essere difficile mantenere il controllo della partita da parte degli Stati Uniti Dopo la fine della guerra fredda, con la presunzione che nulla si muova senza che gli USA vogliano, ogni presidente americano sceglie la sua area di interesse geopolitico che marcherà la politica estera della presidenza. Biden ha una politica estera maccartista (in cui rossa deve essere la Russia e rossa deve essere la Cina), ed è il motivo per cui preferisce armare battaglioni amanti di Kant invece che di Dostoevskij. Questa peculiarità delle presidenze americane è stata ben individuata - già dalle ultime esperienze progressiste in Brasile e Ecuador - dal resto delle Americhe, il cosiddetto "Cortile di casa" che, nonostante le continue e massicce invadenze del Grande Fratello, durante le...

Eppur si muove

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Nonostante sia contrastata dalla volontà politica, la strategia energetica europea inevitabilmente avrà bisogno di aumentare la quota delle rinnovabili Pare che l'elefante Europa abbia finalmente partorito un topolino piuttosto interessante in tema energetico. In questi giorni è stato dato il via libera all' accordo speciale  per la penisola iberica, chiamato appunto "l'Eccezione Iberica", in cui si è determinato un tetto massimo di 50 euro per MWh in Spagna e Portogallo per i prossimi 12 mesi. La  trattativa  fra Spagna e Portogallo da un lato e Unione Europea dall'altro, durata quasi più del periodo di sconto, parte da una  richiesta  di modifica del mercato energetico in Europa, con un pacchetto di proposte che comprendevano anche la divisione delle quote gas rispetto a quelle delle rinnovabili nel mercato all'ingrosso, a cui avevano aderito anche Francia e Italia nel 2021. Dopo una serie di incontri e discussioni simili al gioco delle scatole cinesi, n...

Un altro giorno della memoria: il rischio della falsificazione storica

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  “Che facciamo qui da soli? Non abbiamo quasi più munizioni. Abbiamo perso il collegamento con il capitano. Non abbiamo ordini. Se avessimo almeno munizioni! Ma sento anche che ho fame, e il sole sta per tramontare. Attraverso lo steccato e una pallottola mi sibila vicino. I russi ci tengono d’occhio. Corro e busso alla porta di un’isba. Entro. Vi sono dei soldati russi, là. Dei prigionieri? No. Sono armati. Con la stella rossa sul berretto! Io ho in mano il fucile. Li guardo impietrito. Essi stanno mangiando attorno alla tavola. Prendono il cibo con il cucchiaio di legno da una zuppiera comune. E mi guardano con i cucchiai sospesi a mezz’aria.  Mnié klocetsia iestj , (Vorrei mangiare) dico. Vi sono anche delle donne. Una prende un piatto, lo riempie di latte e miglio, con un mestolo, dalla zuppiera di tutti, e me lo porge. Io faccio un passo avanti, mi metto il fucile in spalla e mangio. Il tempo non esiste più. I soldati russi mi guardano. Le donne mi guardano. I bambini mi...